Laboratorio Carona

Carona, un cantiere aperto?

L’evento, che ha analizzato i lavori in corso sulla strada Nodivra, è stato ben seguito. Un tema che poteva sembrare solo tecnico (la costruzione di una strada) ma a cui si è voluto dare un taglio più pianificatorio (la tutela del territorio) e anche politico nella misura in cui è risultata palese la carenza di risorse specifiche che la città non sa per ora mettere in atto nell’affrontare correttamente ogni tipo di intervento appena un po’ sostanzioso nei nuclei aggregati.

La strada Nodivra porterà curiosamente con sé a futura memoria un intervento di tipo del tutto urbano (come fossimo a Cassarate o a Viganello), e le correzioni intervenute successivamente da cittadini e professionisti che hanno dovuto intervenire.

La strada della Nodivra, la sua pianificazione e ora la sua realizzazione, hanno vissuto colpi di scena sull’arco di almeno cinquant’anni. Poteva finire meglio, ma anche peggio!

Si è accennato anche all’imminenza di un evento storico per Carona, siccome, con la messa in esercizio della Nodivra, è finalmente venuto il momento di pianificare e attuare la ricucitura del nucleo che dal XVIII secolo è attraversato dalla strada cantonale tagliandolo in due, con tutto quel che ne consegue.

Ma, chiediamoci: la città, si è data gli strumenti per operare in questi contesti delicati? Chi si occupa della corretta realizzazione di queste opere? Lugano, aggregando dieci anni fa nuovi territori di comuni vicini, forse non ha realizzato che ora sul suo territorio vi sono ben 53 nuclei medievali, di cui porta la responsabilità per la loro salvaguardia e valorizzazione, per farli rivivere, per mostrarne tutta la loro ricchezza storica e culturale a chi in questi villaggi ci vive, a chi lo visita e ad un turismo culturalmente sensibile e attento.

Ci siamo convinti nella serata di cui riferiamo dell’utilità che queste opere e le prossime potranno prendere la forma adeguata se vengono condivise, con metodi adeguati nell’affrontarli, a iniziare dal sagrato della chiesa e dalla piazza del giudice.